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"..., risultano all'attivo crediti verso i Comuni e specie verso gli utenti/contribuenti TIA sostanzialmente inesigibili. Va osservato a riguardo come, nel passaggio dal regime Tarsu a quello Tia, la nuova tariffa sia stata determinata e approvata dalle società ATO e non dai Consigli comunali, sulla base di una errata interpretazione della normativa vigente e degli stessi Statuti degli ATO. Per diversi anni, dal 2005 al 2009 (NdB.: E forse, purtroppo anche successivamente), le società d'ambito hanno fatturato una tariffa TIA che, a causa della incompetenza a deliberarla (sic!), riscontrata dal Tar e dalle commissioni tributarie, si è risolta in un credito inesigibile e comunque privo di fondata legittimità (NdB.: Da ignorante e cretino mi chiedo: e perchè continuano a fatturare con lo stesso criterio?). In occasione dell'adunanza pubblica tale situazione ha avuto esplicita conferma.
Ma non è tutto, perchè anche a riguardo della Tarsu non mancano seri interrogativi sulla regolarità dei comportamenti adottati dalle società d'ambito (ATO) committenti dei servizi. Frequenti, infatti, i casi di affidamento del servizio con oneroso corrispettivo, superiore del 50 % al livello della tariffa, pattuito sulla base di capitolati che prevedevano in realtà standard elevati non riscontrabili invece nei servizi effettivamente forniti, anche a causa della mancanza delle necessarie condizioni strutturali o organizzative la cui inesistenza non poteva non essere conosciuta dalle committenti società d'ambito, come pure prevedibili dovevano essere gli indebiti guadagni in tal modo assicurati ai gestori del servizio.