giovedì 16 febbraio 2012
martedì 14 febbraio 2012
La Regione scrive al Comune e al RUP. I lavori della strada Porto-Zona industriale eseguiti con finanziamento POR Sicilia sono irregolari.
Nella foto: La zona Industriale, nei pressi del Depuratore e dell'ex Macello Comunale. (Che macello....!) |
Sant'Agata di Militello. La Regione scrive al Comune e al RUP. I lavori della strada Porto-Zona industriale eseguiti con finanziamento POR Sicilia sono irregolari.
I lavori della strada Porto-Zona industriale eseguiti con finanziamento POR Sicilia sono irregolari. Le opere non realizzate pagatele voi ed eseguitele.
Questo, in poche parole, scrive l'organo di controllo della Regione con una lettera indirizzata al Comune e al RUP (responsabile Unico del Provvedimento) Ing. Calogero Silla.
E i consiglieri di minoranza Maniaci, Puleo, Carrabotta, Blandi, inviano al Sindaco e al Presidente del Consiglio l'ennesima interrogazione a chiarimento. Altra "patata bollente" per questa amministrazione che, ad esaminare con attenzione "le carte" e le opere realizzate con finanziamenti regionali, comunitari, provinciali, pare non ne "imbrocchi" una giusta. Qualcuno mi ha chiesto: "Ci sono o ci fanno?". Ero sovrappensiero, distratto e non avendo capito, chiedo: "Cosa?" . La risposta: "Dilettanti allo sbaraglio!".
Andiamo con ordine. il nostro comune riesce ad accedere ad un finanziamento europeo di euro 931.000,00 per un progetto per "lavori di messa in sicurezza della viabilità di accesso alla zona portuale, sportiva. artigianale e industriale". Deve cofinanziare l’opera con € 257.600,00 ed accende un mutuo che stipula con la Cassa Depositi e Prestiti. iniziano e si completano i lavori (u Zu Peppe mi scrive: "alla sanfasò"). La frase non l'ho capita, poi chiederò spiegazioni).
domenica 12 febbraio 2012
La replica di Maniaci e dei capigruppo di minoranza in risposta al commento di 'Zà Peppa
È un fatto piacevole che il suo blog diventi luogo di discussione e soprattutto di critica. Sarebbe auspicabile che anche tra le forze politiche santagesi ci fosse un confronto sui temi della città, a prescindere dalla loro maggiore o minore importanza, perché questo renderebbe sicuramente il dibattito più produttivo e renderebbe immune chi amministra da rilievi di natura politica per i quali non si può far finta di niente.
La lettrice che si firma simpaticamente critica legittimamente un intervento, a suo dire tardivo, della Minoranza rispetto alla gestione dei Cantieri Regionali, critica che accolgo quale occasione per fare una riflessione sulla nostra attività consiliare relativa all’argomento.
Dovrei però soffermarmi un attimo sulla completa assenza di confronto che questa Amministrazione ha con le forze politiche della Minoranza in assoluta controtendenza con la PACIFICAZIONE POLITICA di cui è stata fatta solo propaganda ma che invece si è tentato e si tenta quotidianamente di trasformare in APPIATTIMENTO POLITICO.
Questa chiusura, che è una legittima scelta di chi Amministra e di cui si assumerà la responsabilità politica innanzi agli elettori che potranno anche premiarla, ha determinato una conseguente impossibilità di confrontarsi sulla opportunità degli interventi scelti, sulle priorità da accordare alle esigenze della città, ragion per cui non essendo degli “inquisitori” non potevamo non attendere la fine dei lavori per poter esprimere il nostro giudizio pur avendo mantenuto una grande attenzione nella fase preparatoria e nello svolgimento degli stessi lavori. Prova ne siano le iniziative consiliari presentate nel corso del 2011, almeno tre interrogazioni, per sollecitare l’Amministrazione su problematiche inerenti i cantieri regionali e più specificatamente i ritardi nella redazione dei bandi, i ritardi e le inutili sospensioni dei lavori, i ritardi nei pagamenti di fornitori e lavoratori, la perdita del sussidio di disoccupazione per alcuni di essi, la necessità di aprire un dialogo con i cittadini di contrada Telegrafo per la soluzione del grande malcontento generato dal “vergognoso muro”.
Ritengo che nulla debba rimproverarsi la Minoranza essendo stata fino ad oggi attenta a tutte le problematiche connesse ai Cantieri Regionali, ed a tutti i soggetti coinvolti in primis i lavoratori che sono i principali destinatari di interventi di questo tipo a grande rilevanza SOCIALE.
È chiaro che il momento del controllo politico consuntivo sulle scelte effettuate doveva arrivare, come è arrivato, e da questo controllo politico non ci si poteva esimere per il solo fatto che i lavori siano stati “ULTIMATI” o i giochi sono fatti e non serve a nulla parlare. Anzi proprio la conclusione dei lavori è, e deve essere, il momento per verificare che le scelte poste in essere in completa autonomia dall’Amministrazione abbiano concretamente conseguito risultati in termini di INTERESSE GENERALE per la comunità. Ora, proprio perché abbiamo riscontrato alcuni aspetti che meritano di essere approfonditi proprio sotto il profilo degli interessi generali a nostro avviso non realizzati con le scelte effettuate per taluni cantieri regionali, questa è l’occasione per farlo e per richiamare l’Amministrazione ad una verifica del proprio operato e degli indirizzi che eventualmente sono stati forniti agli uffici. Ma la cosa che ci allarma è che qui non si tratta di uno o due episodi, qui si tratta di un sistema e di una impostazione che non ci piacciono, di una superficialità nell’operare scelte che non hanno fatto un buon servizio alla comunità, di un modo di pensare e ragionare sulle opere pubbliche dando priorità a QUANTO si spende e non a COME si spendono le risorse pubbliche o a COME canalizzare in un opera pubblica il massimo BENEFICIO per i cittadini.
Questo è il tema su cui bisogna riflettere e su cui la politica non da risposte e non si confronta, a prescindere dalla strada di Torrecandele o di Crocetta, "o dai due o dieci centimetri di asfalto che sono stati effettivamente impiegati".
Saluti
Questo è il tema su cui bisogna riflettere e su cui la politica non da risposte e non si confronta, a prescindere dalla strada di Torrecandele o di Crocetta, "o dai due o dieci centimetri di asfalto che sono stati effettivamente impiegati".
Saluti
Calogero Maniaci
(a nome anche di Puleo, Carrabotta, Blandi)
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La pagina resta aperta anche alla collaborazione e ai commenti e/o risposte dell'amministrazione e dei suoi consiglieri di maggioranza.La verità. Tutta la verità e nient'altro che la verità. Con i contributi dei lettori e dei diretti interessati. Se vogliono.......
Contrada CROCETTA. La strada comunale inter-poterale di recente costruzione |
I cantieri regionali per dare lavoro a chi necessita di avere sussidi ed altro. Tutti i comuni siciliani, compreso i nostri vicini li hanno utilizzati "al meglio" e completati. Il nostro, come sempre, deve distinguersi ed anche queste somme "generosamente" messici a disposizione, li abbiamo utilizzati in maniera altrettanta "generosa". Ma quello che ci farà distinguere è anche il fatto che molti (due sicuramente) non sono stati completati. E allora? Come la mettiamo? Come la cuciniamo la "cocuzza"? Leggiamo il commento della Zà Peppa che, forse anche lei, sta utilizzando il "metodo della maieutica" inventato dal filosofo Socrate, metodo che io ho scoperto fin da bambino e che "innocentemente" avevo chiamato in maniera più volgare e cioè "Toccaci il ......... alla cicala chi iddra canta". Ma ora che tutti hanno scoperto il segreto, la cicala continuerà a cantare o starà zitta in attesa degli sviluppi delle situazioni?
Name*: | Zà Peppa |
Email*: | XXXXXXXXXX@aol.it |
Subject*: | Miscellanea |
Message*: | Spiace osservare alcune incongruenze della minoranza, ma ci sono. Riguardano i cantieri, il Prof. Cirosca ne ha citati tre, la Via Pace incompleta, Torrecandele, una strada poca e per pochissimi e la strada monosuso per mono abitante di Con.da Crocetta. Intanto il nostro fabbro della via Costa di Pozzo ha colpito ancora, è sua la ringhierina rococò della strada a chiocciola di Torrecandele, riconoscerei la "mano" e l'inconfondibile stile ad occhi chiusi! Ma torniamo ai nostri quattro impavidi ed indomiti cavalieri della minoranza. All'occhio profano si presentano delle date che ricorrono almeno dallo scorso settembre. Ora, come mai gli audaci cavalieri hanno atteso il mese di febbraio a lavori ultimati per levare alti lai sui pubblici denari sottratti alla pubblica utilità e, si ha ragione di credere, ad uso di incoffessati ma palesi interessi privati? Dallo scorso settembre ad oggi hanno avuto troppo da fare per informarsi? E gli altri cantieri finanziati almeno un anno fa? E nessuno di loro ha visto le mandrie di operai che di buon mattino andavano a compiere questi inutili e a mio avviso persino dannoso lavoro? A nessuno dei quattro è venuta la curiosità di chiedere dove mai si recasse tutta quella gente? Una svista? Mah! Zà Peppa |
mercoledì 8 febbraio 2012
Di l'ATO, davanti e "d'arrere". Ma la storia continua.........
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"..., risultano all'attivo crediti verso i Comuni e specie verso gli utenti/contribuenti TIA sostanzialmente inesigibili. Va osservato a riguardo come, nel passaggio dal regime Tarsu a quello Tia, la nuova tariffa sia stata determinata e approvata dalle società ATO e non dai Consigli comunali, sulla base di una errata interpretazione della normativa vigente e degli stessi Statuti degli ATO. Per diversi anni, dal 2005 al 2009 (NdB.: E forse, purtroppo anche successivamente), le società d'ambito hanno fatturato una tariffa TIA che, a causa della incompetenza a deliberarla (sic!), riscontrata dal Tar e dalle commissioni tributarie, si è risolta in un credito inesigibile e comunque privo di fondata legittimità (NdB.: Da ignorante e cretino mi chiedo: e perchè continuano a fatturare con lo stesso criterio?). In occasione dell'adunanza pubblica tale situazione ha avuto esplicita conferma.
Ma non è tutto, perchè anche a riguardo della Tarsu non mancano seri interrogativi sulla regolarità dei comportamenti adottati dalle società d'ambito (ATO) committenti dei servizi. Frequenti, infatti, i casi di affidamento del servizio con oneroso corrispettivo, superiore del 50 % al livello della tariffa, pattuito sulla base di capitolati che prevedevano in realtà standard elevati non riscontrabili invece nei servizi effettivamente forniti, anche a causa della mancanza delle necessarie condizioni strutturali o organizzative la cui inesistenza non poteva non essere conosciuta dalle committenti società d'ambito, come pure prevedibili dovevano essere gli indebiti guadagni in tal modo assicurati ai gestori del servizio.
martedì 7 febbraio 2012
Ne di L'ATO, ne 'pi_LATO (che se ne lavò le mani), ne 'ccul Ato ( e capirete perchè).
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